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La Mercantile

Seguendo la strada che conduce a Calliano, possiamo vedere dopo un centinaio di metri dall'incrocio sulla sinistra, la tenuta denominata 'La Mercantile', che fu di proprietà dei Conti Rogeri, una delle famiglie più rimarchevoli di Castagnole. La tenuta è composta da diversi fabbricati ma la parte più importante è quella centrale formata da due edifici posti ad 'L'. I) Un palazzo patronale tardo settecentesco a tre piani fuori terra ancora oggi incompleto; è in muratura di cotto, parzialmente cantinato ed è composto da 4 magazzini al pian terreno, coperti in parte con voltine su travi di legno, con pavimenti di terra, e da 4 ampi locali al primo piano pavimentati in cotto e con i solai a volta. Una scala interna unisce i due piani. II) Un palazzo patronale ottocentesco che occupa l'ala longitudinale interna, tutto in mattoni di cotto che comprende: - un piano semi interrato con diverse cantine in cotto, con al suo interno un prezioso torchio del 1790; - un piano rialzato con sei camere affrescate e una cappella gentilizia riccamente decorata; - un primo piano adibito ad uso abitativo però incompleto; Recentemente l'edificio è stato ristrutturato e tutti gli affreschi restaurati. Seppur il 'Casalis' non ne fa cenno nella sua opera sui paesi, l'edificio doveva essere molto importante perché centro portante di una grande proprietà terriera dei già succitati Conti Rogeri di Villanova, che influenzano Castagnole e i paesi limitrofi già a partire nel 700, come testimoniano alcuni documenti dell'archivio parrocchiale. Ma chi era questa famiglia Rogeri? Erano signori e Conti di Villanova, di cui si può riconoscere lo stemma fatto d'azzurro al castello, accompagnato da tre stelle male ordinate, il tutto d'oro; col capo d'oro, carico di un 'aquila coronata di nero, che si trasferiscono all'inizio del 1700 a Castagno le Monferrato, e cominciano a formare una grande proprietà terriera. Il primo Rogeri nato a Castagnole diventò un avvocato e si chiamava Pietro Maria Giacomo, che venne investito nel 1734 col signorato; erige una commenda mauriziana a Castagnole nel 1745. Nel giugno 1742 fa costruire una cappella col titolo 'nascita della beata Vergine' e si riconosce alla sua famiglia una proprietà di 'terreni, casamenti e fabbriche con 150 giornate di beni sui fini di Castagnole, del reddito di £ 1.400 piemontesi'. Probabilmente stiamo parlando di alcuni fabbricati che compongono la Mercantile odierna. La loro influenza anche nella vita politica di Castagnole è evidente perché in un atto comunale del 1749 appare un comm. Rogeri che fa valere un veto per una torre da demolire. Nel 1800 si conclude quasi per intero la costruzione del cascinale suddetto, con tanto di magazzini e piano nobile affrescato. Inoltre anche se non si sono trovato documenti atti a confermarlo, i Rogeri hanno beneficiato delle soppressioni dei terreni appartenenti alla chiesa visto che nell'archivio parrocchiale si sono trovate tracce di interessamento della famiglia a eventuali proprietà vicariali a Montemagno e Castagnole. La loro influenza nella vita di Castagnole viene meno probabilmente verso la seconda metà dell'ottocento, visto che tra gli atti comunali, appare poco il loro nome: per esempio il tenente colonnello Delfino Rogeri è l'organizzatore di una festa di paese nel 1886. Del figlio, Filippo Enrico, che sposerà Eleonora lacheri di S.Gregorio, la quale imporrà al marito di vivere a Castagnole negli ultimi anni della sua vita, abbiamo le prime notizie della compravendita di terreni, risalenti però già al 1890, scovati nell' archivio notarile a Casale. In dieci anni, tra il 1890 e il 1900 appunto, la famiglia vende 42 proprietà, e di contro ne acquista solo due: una vigna e un campo. E' quindi inevitabile parlare di dispersione della grande proprietà che si estendeva tra Castagnole, Calliano e Montemagno in quegli anni e sicuramente cominciata anche prima, culminata nel 1938 con la cessione alla società anonima a un prezzo di 360.000 £ a 'La mercantile Biellese' delle proprietà residue e soprattutto del cascinale ottocentesco. E' interessante anche un atto del 1895 dove tra le strisce di terreno acquistate dalla Società della tramvie Astigiane per fare spazio alla stazione e ai binari del Tramvai tra Castagnole e Montemagno, una discreta parte (circa il 40 per cento) siano ancora dei Rogeri, che hanno venduto anche i terreni a fondovalle per farci la stazione a Castagnole. La società rimane proprietaria dei fabbricati e dei terreni fino al suo scioglimento, modificando poco o nulla la proprietà, che avviene dopo aver venduto il tutto a Boggio Silvio nel 1955. E' interessante notare che Boggio, intuendo l'interesse della banca C.R.A. faccia stimare i suoi possedimenti varie volte; noi possediamo una relazione del 1962 ove si analizza la 'Struttura che non è più rispondentea11e attuali esigenze di una media azienda agricola, ove la meccanizzazione e la necessità di ridurre i tempi di lavorazione impongono locali funzionalmente disposti e razionalmente studiati'. Già a partire da quegli anni infatti vi era un interessamento della cassa di risparmio di Asti che cercava consensi anche nel basso Monferrato, culminato con l'acquisto dai Boggio, che non volevano sobbarcarsi le spese per rimodemizzare l'azienda, dell'intera proprietà nel 1963. A questo punto, lasciando da parte i terreni che erano dati in uso a contadini della zona e alla cantina sociale di Castagnole o lasciati a bosco, caduti gli edifici in mano a una società bancaria che francamente non sapeva che farsene, comincia il degrado strutturale degli stessi, che lasciati aperti e incustoditi, sono preda di atti di vandalismo e sciacallaggio agli arredi e agli affreschi. Nel 1970 la C.R.A. cede in comodato, a titolo gratuito, all'istituto di Agraria tutti gli immobili e i terreni per creare un sito denominato 'Azienda agricola sperimentale', dove l'istituto si impegna a tenere in piena efficienza i macchinari e gli edifici e a valorizzare i terreni con eventuali re-impianti di vigneti e campi o con l'eliminazione di quelli esistenti se necessario. Infine l'ultimo cambio di proprietà avviene nel 1981 a un prezzo di 440 milioni di lire, grazie alla Provincia di Asti che acquista il tutto per farne proprio patrimonio immobiliare. In questi ultimi 20 anni, con a capo un'istituzione pubblica, si è cercato non solo di valorizzare i terreni ma altresì di rendere funzionali gli edifici a favore della collettività, pur se con risultati non esaltanti. Tra il 1997 ed il 2001 si sono tenute due serie di ristrutturazioni degli edifici e recupero di parte degli affreschi del piano nobile, con il rifacimento del piano terra dell'ala est dell' edificio. Il cortile nobile ospita uno straordinario esempio di giardino all’italiana con labirinto ed è sede del premio annuale 'La Castagna d’Or', riservato a personaggi che si sono distinti nella promozione della cultura 'monferrina'. Dal 2008, anno in cui è stato festeggiato il ventennale della D.O.C. del “Ruchè di Castagnole Monferrato”, ogni anno La Mercantile, nel terzo week end di Maggio, è sede della “Festa del Ruchè”. Ecco un riassunto della storia della proprietà: - 1740 ca : costituzione della proprietà terriera da parte della famiglia Rogeri, arrivata da Villanova nel 1734; fine 1700 : costruzione della tenuta e della cappella gentilizia, tenninate dopo il 1800; - 1880-1910 : dispersione di buona parte della proprietà con la vendita a privati; - 1938 : cessione della tenuta e dei terreni residui alla società anonima' La Mercantile Biellese'; - 1955 : cessione a Silvio Boggio; -1963 : cessione alla cassa di risparmio di Asti; - 1970: cessione in affitto alla scuola di agraria di Torino fino al 1976; - 1981: cessione alla provincia di Asti; - 1997-2001: ristrutturazione e ampliamento degli edifici.






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